I sindacati sono scesi in piazza per festeggiare il Primo maggio. Quest’anno la manifestazione nazionale si è svolta a Prato: un lungo corteo ha attraversato le strade della città per affermare con forza che “la sicurezza sul lavoro è un diritto di tutti”. “Fermiamo gli infortuni, è un bollettino di guerra. Basta appalti al ribasso e riduzione dei costi. Il prossimo governo metta al centro il lavoro”, ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso dal palco. A Roma, dal pomeriggio fino a sera inoltrata, si è poi svolto il tradizionale concertone di Piazza San Giovanni (FOTO).

È stata inoltre una settimana calda per la vertenza Ilva, iniziata con lo sciopero di 24 ore nell’impianto di Taranto contro l’assenza “di interventi periodici e risorse certe sulla sicurezza” e continuata  con il consiglio di fabbrica e il no di Fim, Fiom e Uilm a Mittal. “Il loro contratto col governo non è la nostra trattativa”, hanno detto i sindacati, che hanno avvertito: “Il tavolo resta ministeriale”.

Braccia incrociate anche per i 3 mila dipendenti di Condotte dopo la fumata nera al Mise. Per Fillea, Filca e Feneal c’è “poca chiarezza sul futuro e sui livelli occupazionali, che si traduce nella perdita di commesse già aggiudicate”. Ma il futuro è a rischio pure per i lavoratori Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), che sono scesi in corteo contro il mancato rinnovo dei contratti interinali e i dubbi sui conti e sulle prospettive aziendali. Intanto si allungano i tempi per Alcoa, e sono a rischio gli ammortizzatori sociali. L’incontro al Mise con SiderAlloys è andato male, e per la Fiom i lavoratori saranno privi di copertura “già da giugno”. Sciopero nazionale, con manifestazione a Roma, infine, per gli addetti alla vigilanza privata. Il contratto è scaduto da due anni e mezzo, e le proposte delle aziende, secondo la Filcams, non sono affatto soddisfacenti.

Dopo quasi 10 mesi di trattative, 24 ore di sciopero, un’assemblea e una manifestazione nazionale a Milano, è stata invece raggiunta un’intesa sul contratto gomma plastica. Nel testo vengono rimodulate le tranche (21 euro da maggio 2018 e 14 euro da gennaio 2019) e prolungata di 6 mesi la vigenza contrattuale. Buone notizie anche per i precari del Cnr . C’è infatti l’impegno dell’ente a regolarizzare entro il 2018 i 1.200 ricercatori che hanno maturato tre anni di anzianità con contratto subordinato o flessibile. I sindacati vogliono però che si trovino le risorse per tutti i 2.700 aventi diritto. Il tutto in un contesto, quello del mondo del lavoro italiano, in cui cresce solo l’occupazione degli uomini. I dati Istat di marzo descrivono infatti un incremento che è tutto al maschile. Calano invece i lavoratori dipendenti con contratti stabili.

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