Il nuovo contratto nazionale di lavoro - appena firmato - della scuola, università e ricerca, l'imminente rinnovo delle Rsu del settore, le richieste del sindacato al mondo della politica, in vista delle elezioni del 4 marzo. Questi, gli argomenti trattati da Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, nel corso dell'intervista rilasciata oggi (lunedì 19 febbraio) a "Italia parla", la rubrica quotidiana di RadioArticolo1

"È arrivata la firma del ccnl di scuola, università e ricerca, al termine di un percorso assai complesso, caratterizzato da molte tappe. In primisi, una lunga stagione di moblitazione, poi l'accordo sui comparti di contrattazione, con la redifinizione dei comparti che ha concentrato undici contratti in quattro aree. Successivamente si è arrivati all'accordo del 30 novembre 2016 tra Cgil, Cisl Uil e il governo sul pubblico impiego, che ci ha consentito di compiere un ulteriore passo avanti, con la previsione delle risorse da destinare al nuovo ccnl nella legge di Stabilità 2018 e il riequilibrio tra la legge 107/2015 (la buona scuola) e il contratto", afferma il dirigente sindacale.

"Come sindacato della scuola, abbiamo fatto un percorso parallelo per lunga parte unitario, fino a quando poi lo Snals si è sfilato. Abbiamo puntato su un contratto che mettesse in discussione l’idea di scuola azienda, inserendo elementi che tradizionalmente non dovrebbero far parte di un ccnl, come il concetto di comunità educante, che richiama il principio di autogoverno nella scuola a cui tutti partecipano. Il punto più qualificante del nuovo ccnl è il ritorno al ruolo negoziale della contrattazione. Con un solo rinnovo non si poteva recuperare il divario salariale. Ci siamo preoccupati di mettere in discussione il governo della buona scuola, il governo discrezionale della scuola da parte del dirigente scolastico attraverso la gestione dei bonus e dei premi, che erano stati sottratti alla contrattazione: una parte di quelle risorse sono state spostate sul salario riportandole alla contrattazione, consentendo un incremento retributivo aggiuntivo e mettendo in contrattazione d'istituto il resto. È un’operazione importante, che ha alle spalle una lunga stagione di mobilitazione e di contrasto alla legge 107. Recuperiamo tantissime materie nella contrattazione e il ccnl torna a caratterizzare l’azione di sindacato nei luoghi pubblici. Siamo intervenuti sulla legge grazie all’accordo del 30 novembre, che aveva previsto tale riequilibrio", continua il sindacalista.

"Sofferenza dei dirigenti scolastici, sofferenza del personale Ata, sofferenza degli insegnanti. Vent'anni di politiche contro la scuola non si recuperano con un rinnovo, ma richiedono molto più tempo e la scuola non è considerata la principale infrastruttura nazionale del Paese, pur essendo nei fatti la più importante. Oltretutto, è proprio la scuola ad aver subìto i tagli maggiori. È assurda l’idea che si possa fare a meno del personale Ata, e nel contempo c’è necessità di restituire un valore sociale a chi insegna, la missione di educatori dovrebbe essere prioritaria, ma non è così. Quindi, c’è bisogno di ricostruire un dibattito pubblico su tutto questo. Oggi ricorre il cinquantenario del Sessantotto, che attraverso le mobilitazioni ripensò l’idea di scuola e sperimentò un modello di scuola inclusivo e democratico, che venne poi messo in discussione negli anni Novanta. Ma il punto è: qual è il valore della scuola oggi? Quali sono i punti irrinunciabili che devono caratterizzare lo svolgimento scolastico? Il problema è che si è imposto il modello di scuola che compete, ma secondo me è impensabile che si costruiscano modelli di competizione tra le scuole che tanto poi migliorerà tutto, secondo la filosofia dell'ultima riforma", prosegue l'esponente Cgil.

"Da tempo, la scuola non è più ascensore sociale, ma si è tornati alla scuola per censo, che esclude. Costruire cittadini consapevoli, questo è il compito della scuola, che oggi potrebbe diventare luogo di aggregazione con i migranti. Questa potrebbe essere la nuova mission, perchè, nei fatti, la scuola è luogo d'integrazione, e ci sono tantissimi meravigliosi esempi su questo sul territorio. Ciò che manca è farne un investimento collettivo, elaborando dei progetti ad hoc. La mission costituzionale della scuola oggi non è stata chiarita. Di sicuro, la scuola deve insegnare antifascismo e prevenire intolleranza, xenofobia e razzismo. Nello stesso tempo, bisognerebbe capire dove la scuola fallisce, penso al problema dei cicli scolastici", aggiunge il leader della Flc.

"Entro il 9 marzo si presentano le liste dei candidati al rinnovo delle nostre Rsu (al voto il 17, 18 e 19 aprile). Abbiamo puntato molto sulla restituzione di ruolo delle Rsu, come funzione fondamentale del sindacato nei luoghi di lavoro. È stato un ccnl difficile e vogliamo tornare a contrattare. La funzione negoziale delle Rsu è al centro, questo fa parte della nostra idea di sindacato. Faremo migliaia di assemblee su questo, per spiegare in dettaglio il nuovo ccnl. Nel contempo, il 4 marzo si vota. I partiti progressisti già conoscono le nostre richieste, in primis investimenti pubblici diretti al mondo della conoscenza, con un’inversione di tendenza sul fondo ordinario, cancellando l’idea assurda della premialità con cui si producono eccellenze. Altra priorità, regolarizzare i tantissimi precari, molti dei quali lavorano addirittura gratis e che costituiscono l’architrave su cui si regge tutto il mondo della conoscenza, e poi una governance complessiva sulla ricerca che coordini le politiche industriali", conclude Sinopoli.