Pensioni, lavoro, contratto, sicurezza: sono queste le parole d'ordine della mobilitazione nazionale dei lavoratori dell'edilizia, promossa per oggi, 25 maggio, da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. La mobilitazione si articolerà in cinque manifestazioni territoriali: a Roma la manifestazione interregionale con i lavoratori di Lazio, Abruzzo, Molise, Toscana, Umbria e Marche, sarà al ministero dello Sviluppo economico (in via Molise); a Bologna i lavoratori di Piemonte, Valle D'Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Liguria ed Emilia Romagna sfileranno in corteo da piazza XX Settembre fino alla sede Inps regionale per un presidio (in via Milazzo). A Bari arriveranno i lavoratori di Puglia, Basilicata, Campania e Calabria, per un presidio davanti la sede Inps (lungomare Nazario Sauro). Le altre due manifestazioni regionali sono a Cagliari, con presidio di fronte al Consiglio regionale della Sardegna (in via Roma), e a Palermo, con corteo da piazza Indipendenza alla sede della Regione Sicilia (in via Re Ruggero).

Genovesi (Fillea Cgil): «L'Ape agevolata? Così è una truffa»

“Chiediamo investimenti e lavoro - spiegano i sindacati promotori della mobilitazione - contro una crisi senza precedenti che continua a sferrare colpi come dimostrano anche gli ultimi dati dell’osservatorio casse edili che continuano a registrare cali: -45% dei lavoratori, -50% della massa salari , -58% delle ore lavorate, -44% delle imprese a gennaio 2017 su gennaio 2008".

Puglia, persi 24 mila posti

“Occorre investire, spendere presto e bene le risorse – spiegano ancora Fillea, Filca e Feneal - perché il sistema infrastrutturale del Paese è al collasso in molte sue parti ed il paese necessita di manutenzione, recupero e riqualificazione urbana". Al Governo i sindacati chiederanno ancora una volta di trovare una soluzione al problema legato all’anticipo pensionistico per gli edili. Per come oggi è concepita la normativa, rischiano di essere pochissimi gli operai edili over 60 che potranno accedere all’Ape Agevolata, in quanto i requisiti attuali risultano eccessivi per chi, strutturalmente, lavora con discontinuità.

Mandare in pensione operai edili over 60 dopo tanti anni passati sulle impalcature – affermano ancora i sindacati - non è solo un atto di giustizia che sicuramente ridurrebbe i tanti incidenti tragici che negli ultimi anni sono aumentati in particolare tra gli operai più anziani, ma anche un modo per favorire le assunzioni di migliaia di giovani tecnici preparati ad affrontare le sfide di un’edilizia sempre più di qualità”. Infine, sul rinnovo del contratto edile Feneal Filca Fillea chiedono alle controparti “di fare un salto di qualità per accettare fino in fondo la sfida della qualità, della valorizzazione dell’occupazione stabile e del riconoscimento delle professionalità vecchie e nuove.”