Che notte, quella notte tra venerdì 14 e sabato 15 gennaio. Siamo in molti ad averla trascorsa in bianco, in attesa dei risultati del referendum sull’accordo separato a Mirafiori. Rai news 24, Sky news, ma soprattutto la splendida e seguitissima diretta di Rassegna.it, ci portavano le notizie di un risultato sempre in bilico con una maggioranza netta per il “no” nei seggi operai. E poi il responso del voto degli impiegati che ha condizionato il risultato finale che tutti conoscete. In ogni caso un esito clamoroso, imprevisto, direi eccezionale.

Specie se si considera la condizione di sostanziale ricatto (diritti o lavoro) al quale sono stati sottoposti i lavoratori anche durante le operazioni elettorali. Per questo, bene ha fatto Susanna Camusso nella sua relazione al Direttivo della Cgil di sabato 15 a ringraziare i delegati Fiom di Mirafiori per il coraggio dimostrato in una difficilissima battaglia.

E il grande applauso dell’assemblea riunita a Roma è stato davvero significativo
. Ora occorre però guardare avanti e affrontare il toro della democrazia sindacale per le corna. Ecco dunque la proposta della Cgil su “Rappresentanza e democrazia”, approvata a larghissima maggioranza (solo 14 astenuti) dal comitato direttivo di sabato. Una proposta lineare, organica, giuridicamente e sindacalmente motivata, che può riavviare il dialogo con Cisl e Uil e, una volta definito un testo unitario, con il sistema delle imprese.

Ci auguriamo che nelle altre due confederazioni prevalga la volontà di dialogo che la Cgil sta mettendo in campo e che siano smentiti i segnali negativi. Anche perché definire regole certe di democrazia nei luoghi di lavoro significa anche difendere la libertà dei lavoratori e di tutte le organizzazioni sindacali. Resta il nodo dei tanti lavoratori di Mirafiori rimasti senza rappresentanza, per effetto dell’esito referendario. Un nodo che va sciolto, per non lasciare sole le persone che hanno rifiutato di dire “sì” a un accordo sbagliato.