La norma sui controlli a distanza contenuto nel decreto attuativo del Jobs act “non 'liberalizza' i controlli sui lavoratori ed è in linea con le indicazioni del Garante. Lo sottolinea il ministero del Lavoro in una nota, precisando che la norma “si limita a fare chiarezza circa il concetto di 'strumenti di controllo a distanza' e i limiti di utilizzabilità dei dati raccolti attraverso questi strumenti, in linea con le indicazioni che il Garante della Privacy ha fornito negli ultimi anni e, in particolare, con le linee guida del 2007 sull'utilizzo della posta elettronica e di internet”.