“L'andamento dell'economia italiana conferma purtroppo la correttezza delle nostre previsioni, scevre da ogni pregiudizio: l'Italia non è ripartita, non siamo di fronte a una vera ripresa. Serve una terapia choc, serve creare lavoro”. Così Danilo Barbi, segretario confederale Cgil, commenta i dati diffusi quest'oggi dall'Istat. L'indicatore anticipatore dell'economia – evidenzia l'istituto di statistica – rimane negativo a luglio, suggerendo per i prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell'economia italiana. A pesare in particolare è la caduta dell'industria.

Secondo Barbi, dunque, le previsioni del governo “non erano assolutamente credibili, perché l'atteso aumento delle esportazioni non teneva conto delle nuove tensioni economiche internazionali, e quello dei consumi del persistere dei rischi di deflazione”. Inoltre, prosegue il segretario confederale, "erano infondate anche le stime su una crescita significativa dei consumi privati e su un incremento duraturo della produzione industriale”.

A suo giudizio è sempre più evidente la necessità di cambiare la politica economica: “Occorre affrontare le grandi emergenze sociali, rappresentate dalla disoccupazione giovanile e femminile, creando direttamente lavoro. Per questo – conclude il dirigente sindacale – serve un piano straordinario, e noi lo presenteremo il prossimo 13 settembre”.