"Per la terza volta la caparbia mobilitazione dei cittadini ha costretto il governo e la sua amplissima maggioranza a doversi fermare sulla legge bavaglio". Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta il ritiro del ddl intercettazioni dal presidio di Roma promosso contro il provvedimento.

"Un grande merito, oltre l'impegno che abbiamo messo in campo, va a quelle migliaia di cittadini che si sono battute contro tutti quelli che hanno sostenuto che manifestare non sarebbe servito", ha aggiunto il dirigente sindacale nel motivare la decisione di confermare il presidio perché "se i problemi del premier dovessero intasare di nuovo il Parlamento ci rimobiliteremo in modo ancora più ampio". L'impegno della società civile e della Cgil, quindi, continua. "Se ne facciano una ragione: questa legge sbagliata non passerà", ha concluso Fammoni.