“Contrasteremo ogni tentativo di riproporre la legge bavaglio”. Lo assicura il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, nel commentare le notizie che rimbalzano sui giornali di oggi circa nuove riunioni e la volontà del governo di riportare in aula la legge sulle intercettazioni, con la previsione del voto di fiducia.

"non sappiamo se è vero - sottolinea il dirigente sindacale -, ma sarebbe una scelta sciagurata e che, come abbiamo detto durante il presidio al Pantheon, contrasteremo con tutte le iniziative possibili. È evidente la disperazione legata ai guai giudiziari - aggiunge - che porta il governo a fare una scelta rischiosa per la maggioranza, ma è anche evidente l'arroganza verso la libertà di informazione, la giustizia e verso il Parlamento che, se confermato, verrebbe obbligato a un voto di fiducia su temi costituzionali solo per cercare di abbassare la soglia di rischio della maggioranza”.

Per Fammoni una cosa è chiara: “Della crisi, del lavoro, dello sviluppo a questa maggioranza non interessa niente e continua a intasare il Parlamento con leggi ad personam. È intollerabile e bisogna cambiare”.

Per questo, prosegue, “pronti a riconvocare il presidio e ad allargare a cento città e mille siti la mobilitazione dei cittadini, abbiamo deciso di continuare anche in altre forme la mobilitazione chiedendo come Comitato per la libertà e il diritto all'informazione un incontro ai capigruppo europei dei gruppi parlamentari italiani che sono contrari all'approvazione di questa legge bavaglio per discutere e decidere, sulla base delle norme europee, quali iniziative comuni intraprendere - conclude Fammoni - a difesa della libertà di informazione e per la giustizia”.