Con il ddl sulle intercettazioni "non sarà possibile dare alcuna notizia, anche di sicuro interesse pubblico, fino alla chiusura delle indagini". E "tale divieto di pubblicazione rappresenta un'inaccettabile limitazione al diritto/dovere di informazione e di cronaca garantito dall'articolo 21 della Costituzione". Sono parole del segretario dell'Associazione Nazionale Magistrati Giuseppe Cascini, intervenuto oggi alla manifestazione indetta dai firmatari
dell'appello "per la libertà di informazione, per le libertà costituzionali, no alla legge bavaglio" che si è tenuta al teatro dell'Angelo di Roma.

Inoltre, a detta di Cascini
, "è di tutta evidenza che il complesso di norme da approvare o in discussione renderà impossibile l'uso delle intercettazioni ambientali per gravi reati, dagli omicidi ai sequestri di persona, dalle violenze sessuali ai reati di immigrazione clandestina, fino al riciclaggio e alla corruzione. E seppure si riuscissero a fare le intercettazioni potrebbero durare soltanto due mesi, un tempo talmente breve da renderle sostanzialmente inutili".

"Gli effetti - ha concluso il magistrato
- saranno devastanti anche per le indagini per i reati legati alla criminalità organizzata perché per individuare le attività di un'organizzazione criminale si deve partire dagli accertamenti su reati come l'usura, la corruzione o il riciclaggio. Questa legge, rendendo più difficile l'accertamento di questi reati, farà diventare impenetrabile l'invisibilità delle organizzazioni criminali".


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