È stato proclamato per giovedì 27 gennaio lo sciopero nazionale di tutti i lavoratori in somministrazione presso l’Inps. La decisione è stata presa da NIdiL CGIL, FeLSA CISL e UIL Tem.p,  che hanno indetto lo sciopero e il contemporaneo presidio/manifestazione nazionale dei lavoratori che si terrà a Roma, in piazza Navona davanti al Senato, a partire dalle ore 10.30. E' quanto si apprende da una nota congiunta dei sindacati.

"Proprio a Palazzo Madama - spiegano le organizzazioni - inizierà infatti nei prossimi giorni la discussione del milleproroghe (dl 225/2010), con i relativi emendamenti per modificare il decreto 78/2010, convertito nella legge 122/2010, che prevede il taglio del 50% della spesa 2009 per il personale precario nella pubblica amministrazione".

La manifestazione ha l’obiettivo di rimarcare le conseguenze negative in termini di lavoro e di servizio della riduzione drastica del lavoro in somministrazione presso l’Inps, come peraltro in tutta la Pubblica Amministrazione.

Un primo sciopero dei lavoratori somministrati presso l’Inps si era tenuto lo scorso 29 dicembre, dopo la conferma da parte dell’Istituto che sarebbero stati prorogati i contratti di tutti i 1800 lavoratori somministrati presenti sul territorio nazionale. Si tratta di lavoratori che vengono spesso adibiti a funzioni ordinarie e strutturali negli uffici dell'Inps, tanto che la loro mancata presenza non potrà far altro che rallentare l'iter di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell'Istituto.

Lo scorso 31 dicembre già 550 lavoratori sono rimasti a casa; stesso destino che attende altre 1240 persone il cui contratto scadrà il prossimo 31 marzo.

Nelle scorse settimane i segretari generali di NIdiL CGIL, FeLSA CISL e UIL Tem.p hanno inoltre inviato una lettera ai rappresentanti delle istituzioni (presidenti di Senato e Camera dei Deputati, presidente del Consiglio, ministri del Lavoro e dell’Economia) e ai capigruppo di Senato e Camera, chiedendo di cambiare la norma, contenuta nella Finanziaria approvata lo scorso luglio, che taglia del 50% la spesa per il personale temporaneo sostenuta dalla Pubblica Amministrazione per il 2009.

La modifica richiesta dai sindacati, concludono, "è peraltro in linea con quanto lo stesso governo ha dichiarato il 19 novembre
2010 in sede di discussione della legge di stabilità alla Camera dei Deputati, accettando un ordine del giorno".