“Per Industria Italiana Autobus non c’è più tempo”. Lo affermano in una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm all'indomani dell’incontro tenutosi al ministero dello Sviluppo economico sul processo di reindustrializzazione e rioccupazione. Un tavolo carico di attese per i lavoratori di Bologna e della Valle Ufita, durante il quale la direzione aziendale ha illustrato un dato importante: Industria Italiana Autobus dovrà realizzare 584 autobus nel 2018 e già 94 per il 2019, e da contrattualizzare 140 nel biennio. Le commesse, quindi, garantirebbero il lavoro per tutte le maestranze per almeno tutto il 2018 e pongono una premessa occupazionale positiva anche per il 2019.

“Tuttavia – affermano le tre sigle –, l’azienda ha dichiarato la necessità di fare entrare nel capitale sociale, entro febbraio 2018, un Fondo istituzionale che rafforzi l’aspetto finanziario, pena la messa in discussione dell’intero progetto e farebbe precipitare il piano di rientro al lavoro. Ancora una volta il tempo è una spada di Damocle sempre tesa sulla testa dei lavoratori che si sono battuti per risoluzione definitiva dei problemi chiedendo al governo il piano del trasporto pubblico finanziato, il rilancio della filiera industriale dell’autobus, con il risultato di garantire l’occupazione”.

Per i sindacati “è indispensabile che gli autobus dovranno essere prodotti negli stabilimenti italiani, e non delocalizzati in Turchia come detto dall’azienda, con il richiamo al lavoro di tutte le maestranze e ove ve ne fosse la necessità implementando gli occupati. Deve essere avviato un confronto negli stabilimenti tra azienda e una delegazione sindacale e delle Rsu per affrontare e risolvere i problemi di organizzazione e condizione del lavoro, senza iniziative unilaterali di carattere contrattuale e per promuovere normali relazioni sindacali utili a risolvere i problemi in essere. Infine, l’incontro di ieri è stato concluso con un positivo impegno della direzione del ministero a ricercare soluzioni utili a garantire la tenuta economico-finanziaria posta dalla direzione aziendale”.

Entro la fine del mese di gennaio ci sarà un incontro cruciale al ministero dello Sviluppo Economico. “Riteniamo indispensabile – conclude la nota – la presenza della rappresentanza politica del governo, affinché a fronte del volume delle commesse si possa uscire da una condizione di instabilità e precarietà e si possa avviare una nuova fase di confronto”.