La presenza del Governo al prossimo incontro previsto a inizio maggio per la vertenza dei lavoratori di Industria Italiana Autobus (ex Bredamenarini ed ex Irisbus) è "fondamentale". Ad affermarlo è la Fiom Cgil dopo l'incontro di mercoledì 19 aprile, con l'azienda e le istituzioni regionali e comunali, ma senza governo e Invitalia. 

Un incontro molto delicato, nel corso del quale la direzione aziendale ha posto alcune condizioni essenziali: commesse per 550 autobus per anno, un finanziamento per la liquidità, il prolungamento della cassa per i lavoratori di Bologna, la riduzione del personale indiretto di produzione, la riduzione dei salari complessivi, un sostegno alla ricerca e sviluppo delle regioni competenti. "Secondo la direzione aziendale - afferma la Fiom - senza queste precondizioni fallirebbe il progetto".

Ecco perché la presenza del governo diventa essenziale. Secondo la Fiom, infatti, la direzione aziendale "non può in alcun modo porre un aut aut. Non c'è nessun prendere o lasciare ma la disponibilità a un confronto a partire dal rispetto degli accordi che prevedono il ritorno al lavoro delle maestranze".

"Oggi - proseguono le tute blu Cgil - tutte le strumentalizzazioni sulla presunta contrapposizione tra i lavoratori dei due siti, alimentate nelle scorse settimane sono state spazzate via perché è del tutto chiaro che i due siti non possono vivere l'uno senza l'altro. La stessa direzione aziendale ha quantificato nel piano con 130 mezzi per Bologna e 420 per Flumeri l'obiettivo da raggiungere dal punto di vista produttivo. La Fiom proporrà assemblee unitarie con i lavoratori sia a Bologna che in Valle Ufita per informare e preparare il prossimo incontro, la professionalità e la capacità dei lavoratori dei due stabilimenti sono il valore aggiunto che non può essere messo in discussione con ipotesi di scambio tra diritti e lavoro, nei mesi scorsi troppe volte si sono festeggiate false partenze, ora è il momento di aprire i cancelli e tornare a produrre".