“Il crollo del mercato immobiliare pesa anche sulle vendite del ‘mattone di Stato’”. È l’allarme della Corte dei Conti, di cui parla oggi Avvenire. “È sempre più difficile vendere, l'andamento delle dismissioni è ‘stentato’ e il rischio, in alcuni casi, è di vere e proprie ‘svendite’ per un patrimonio invece spesso di pregio. La Corte dei Conti ha fatto ieri il punto sulle dismissioni in Parlamento”. Il riferimento era al sostanziale fallimento del programma di cartolarizzazioni degli immobili degli enti previdenziali voluto da Tremonti e soprattutto di quello chiamato Scip 2, “ma la mente di tutti è andata logicamente all'arrivo in Parlamento del nuovo provvedimento deciso nell'ultimo Consiglio dei ministri”.

La delegazione della Corte, guidata dal presidente aggiunto Raffaele Squitieri, ha precisato che all'Inps sono sono tornati indietro 542 immobili da "Scip1", poi altri 10 mila. Per l'ex Inpdap, che deteneva il 46% degli immobili degli enti pensionistici pubblici, sono tornati indietro da "Scip2" 12mila immobili, 1.200 dei quali sono stati poi venduti “in tre anni, dal 2009 al 2011” (appena il 10%, con un ricavo ristretto a 93 milioni). Capitolo Inail: qui gli immobili iscritti a bilancio nel 2011 valgono 2,818 miliardi, un patrimonio di tutto rispetto, ma “le dismissioni procedono con molta difficoltà”, ha fatto presente la Corte”. Anzi il rischio “è quello di una svendita per un patrimonio che invece per l'istituto è inestimabile”.