Nessun passo in avanti per quanto riguarda le questioni centrali del negoziato nella vertenza sul futuro di Ilva. È questo il responso che arriva dopo l'incontro che si è tenuto oggi, 4 aprile, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico tra la Direzione Arcelor Mittal, la viceministra Teresa Bellanova e i sindacati per il proseguo della trattativa riguardante l’'acquisizione del gruppo siderurgico.

"Come Fiom - si legge in una nota diffusa dal sindacato delle tute blu Cgil dopo l'incontro - abbiamo ribadito i principali punti necessari per giungere ad un possibile accordo: il mantenimento di tutti i livelli occupazionali, sia per i dipendenti Ilva che per gli occupati nel sistema degli appalti, considerando i tempi di avvio degli impianti, e la salvaguardia dei diritti normativi ed economici, garantendo la continuità del rapporto di lavoro dei lavoratori Ilva".

Da parte sua, Arcelor Mittal ha ribadito la propria disponibilità a sottoscrivere un accordo in linea con il contratto sottoscritto nei mesi scorsi con il Governo, che prevede sostanzialmente 10.000 occupati medi e la discontinuità dei rapporti di lavoro oltre alla revisione di buona parte degli accordi di secondo livello sottoscritti negli stabilimenti Ilva. "Per la prima volta è stato esplicitato il fatto che il Governo e Arcelor Mittal hanno sottoscritto un contratto di affitto di azienda che specifica le condizioni di acquisto e nello specifico il contratto prevede 10.000 assunzioni e la discontinuità del rapporto di lavoro - scrive ancora la Fiom nazionale - Contratto che abbiamo richiesto fin dall’inizio di questo negoziato, ma che il governo non ha mai voluto consegnare, adducendo problemi legati al tema della riservatezza degli impegni assunti dalle parti".

Secondo la Fiom questo contratto, di fatto, "non consente passi in avanti per quanto riguarda la trattativa", che il sindacato definisce addirittura "in ostaggio di condizioni predefinite dal governo a da Arcelor Mittal". Governo e azienda che ora chiedono al sindacato un atto di ratifica di quei contenuti. "Come Fiom ci ripresenteremo al prossimo incontro convocato sempre presso il Mise per il giorno 11 aprile 2018 - conclude il sindacato - confermando di fatto le posizioni espresse oggi in modo unitario. Senza una modifica del contratto firmato dal Governo non ci sono le condizioni per poter raggiungere un accordo”".