Un esercito di giovani senza lavoro: 74,5 milioni di under 25 disoccupati nel mondo nel 2013. Quasi un milione in più rispetto all'anno precedente. Nella Ue a 28 il tasso di disoccupazione giovanile viaggia intorno al 23,4%, e in Italia si sale al 42,2% per la fascia d'età 15-24 anni, con picchi al Sud dove quasi un giovane su due è senza lavoro. Secondo dati Eurostat nel 2011 erano 7,5 milioni i giovani europei tra i 15 e i 24 anni "Neet", e altri 6,5 milioni tra i 25 e i 29 anni completamente esclusi dal mercato del lavoro e da qualsiasi percorso formativo.

Se non si interviene subito e in maniera strutturata, un’intera generazione è a rischio esclusione. Per questo il Consiglio europeo ha adottato nell’aprile 2013 "Garanzia Giovani", un programma che sollecita gli Stati membri ad attuare rapidamente misure che assicurino ai giovani fino ai 25 anni, entro il quarto mese di disoccupazione, di ricevere un’offerta di lavoro qualitativamente valida, di formazione, apprendistato o tirocinio. Se n'è parlato oggi (24 marzo) in occasione di un seminario alla Camera organizzato dall'Ilo insieme all'intergruppo dei Giovani del Parlamento europeo e italiano in vista dell'applicazione di questo programma che in Italia dovrebbe partire il 5 maggio con l'ipotesi di estendere l'applicazione fino a 29 anni.

Secondo le ultime stime dell’agenzia Onu per il lavoro è possibile attuare la Garanzia giovani con un costo annuale compreso tra lo 0,5% e l’1,5% del Pil. "Pur comprendendo le difficoltà di bilancio che gli Stati membri si trovano ad affrontare in questo momento, è importante ricordare che i costi causati dalla disoccupazione giovanile e dalla inattività degli individui sarebbero nel lungo termine di gran lunga superiori all’investimento richiesto dalla garanzia giovani", spiega Azita Berar Awad, direttore del dipartimento Politiche per l’occupazione dell'Ilo.

Rebecca Taylor, vicepresidente dell’Intergruppo Giovani del Parlamento Europeo, sottolinea come Garanzia giovani rappresenti "un’innovazione importante nelle iniziative europee di sostegno alle politiche giovanili. Siamo convinti della necessità di attuarla tempestivamente in tutti gli Stati membri, puntando sulla qualità delle opportunità offerte e al potenziamento del sistema dei Centri per l’impiego. Allo stesso tempo è indispensabile che alla garanzia giovani si accompagnino politiche importanti per la creazione di occupazione, senza le quali qualsiasi politica attiva finirebbe nel vuoto".

La presidente dell’Intergruppo giovani del Parlamento italiano, Anna Ascanil, è convinta che "la soluzione del dramma europeo della disoccupazione giovanile può essere la dichiarazione Schuman della nostra generazione, come atto fondativo di un’Europa delle opportunità, di un’Europa che cresce scommettendo sul talento dei suoi ragazzi, i quali hanno pagato più di tutti il prezzo della crisi economica. La Garanzia Giovani è, in questo senso, un ottimo strumento: non è la bacchetta magica, ma un segnale di attenzione straordinario che, non a caso, viene proprio dalle istituzioni europee".