Il meteo del lavoro per l'Italia prevede nuvole e maltempo. "Il rumore assordante del tuono si avvicina". Il bollettino si può consultare su www.workforecast.org, un sito che fornisce le stime occupazionali in forma di previsioni meteorologiche. A differenza dei fenomeni naturali, questo è un dato politico ed economico. E altre politiche potrebbero cambiarlo e riportare il sole. Più lavoro e più diritti per rilanciare l'economia è, non a caso, lo slogan scelto dall’Ituc, la Confederazione internazionale dei sindacati, in occasione della Giornata mondiale del lavoro dignitoso del 7 ottobre.

“Una giornata di eventi, dibattiti e mobilitazioni – ricorda l’organizzazione - per ribadire la rilevanza del lavoro dignitoso in un momento in cui la crisi economica continua a incidere sui mercati occupazionali internazionali inducendo più di un governo a cercare di ridurre o limitare i diritti e le garanzie dei lavoratori nell'infondata speranza che questa politica possa rilanciare la ripresa”.

Fra gli eventi organizzati in Italia, c’è stato l'incontro in casa Cgil tenutosi il 5 ottobre e dal titolo “Il lavoro dignitoso al centro delle politiche economiche e sociali per uscire dalla crisi. Esperienze e testimonianze”. Una conferenza sulle esperienze europee e italiane per l’affermazione del diritto a un lavoro dignitoso, con una particolare attenzione alle lavoratrici e ai lavoratori immigrati, ai giovani e ai settori particolarmente colpiti dalla crisi.

È stata anche un’occasione per rilanciare il “Nuovo piano del lavoro”, una proposta che il sindacato avanza all’Italia, alle sue forze politiche e sociali per creare nuova occupazione e valorizzare quella che c’è. Il piano è ancora in una fase di discussione nel sindacato, nella categorie e nei suoi territori, e non arriverà a una versione definitiva prima della primavera prossima.

“La dignità del lavoro nel senso di tutela del lavoro – ha spiegato a Labitalia Vera Lamonica, segretaria nazionale Cgil - è una risposta alla crisi. La Cgil propone un 'Nuovo piano del lavoro' che è una risposta strategica, provando a disegnare i confini e l'impostazione di una nuova politica economica che riparta da un punto fondamentale: che c'è bisogno di diritti, di tutele e di welfare". "C'è bisogno – sostiene Lamonica - di un'idea di crescita e di sviluppo del Paese che riparta anche dal tema della coesione sociale e dell'uguaglianza. Noi proviamo a dare respiro alla costruzione del futuro, proponendo una serie di interventi di politiche economiche-sociali che puntino a creare nuovo lavoro e legalizzare quello che c'è".

Tra le proposte contenute nella bozza del piano si parla molto di investimenti nell’innovazione industriale, di tutela delle manifatture, di sostegno ai redditi da lavoro, di rilancio del Mezzogiorno, di creazione diretta di lavoro giovanile e femminile.

Tornando alle previsioni globali, allo stato di salute del lavoro in un’economia mondiale in crisi, l’Ituc ricorda che le differenze fra paesi possono risultare più o meno marcate ma c'è una previsione che accomuna tutti ed è quella relativa all'occupazione giovanile che in alcuni casi ha raggiunto tassi del 60%. “Ovunque si vada, la maggior parte dei fulmini sono infatti indirizzati ai giovani lavoratori, come sottolinea Sharan Burrow (il segretario generale dell'Ituc) parlando di un'intera generazione esclusa dal mercato del lavoro. I dati ufficiali mostrano infatti che 75 milioni di giovani in tutto il mondo sono disoccupati, altri sono intrappolati in una occupazione precaria o informale e decine di milioni di persone non hanno alcuna possibilità di trovare un lavoro o l'accesso all'istruzione e alla formazione. Una vera bomba a orologeria socio-economica.