Il decreto sicurezza, varato dal governo gialloverde, "si riduce a un mix tra un'ingannevole forma di comunicazione mirante alla mera rassicurazione dei cittadini e uno strumento di propaganda elettorale che rischia di alimentare fortemente i conflitti sociali". Così il segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone, ha aperto il V congresso nazionale del sindacato a Rimini, con la sua relazione introduttiva. Un testo, ha proseguito, "con implicazioni non indifferenti per i sindaci, per i cittadini e per i lavoratori di Polizia, i quali verranno chiamati a ripristinare la quiete sociale. Tutto ciò poteva essere, in altro modo, evitato".

La strada da percorrere è radicalmente diversa. La giusta via, a suo avviso, "per creare pace, sicurezza e sviluppo, passa dalla difesa della libertà di circolazione: da valori quali uguaglianza, solidarietà, accoglienza, multiculturalismo e pari opportunità". In particolare "ci si dimentica di scorgere nella sicurezza e nella legalità i presupposti rispetto ai quali si giocano l'identità, lo sviluppo e il decoro del Paese".

Questo "si ravvisa nell'approccio emergenziale e d'urgenza che caratterizza i decreti sulla sicurezza dell'attuale governo che, lasciando alla contingenza del momento le nuove criticità, fanno sì che anche i temi sociali vengano affrontati esclusivamente in chiave di ordine pubblico".

Tissone ha criticato duramente il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il sindacalista ha ricordato "le mancate risposte del governo ai poliziotti in materia di contratto, riordino, assunzioni e pensioni. Non solo. Rispetto alla nostra proposta sull'unificazione tra le due polizie a competenza generale, che Salvini nel 2014 appoggiava e che i Cinque Stelle sostenevano prima di essere anch'essi al governo, cosa affermano oggi codesti rappresentanti? Non se ne fa più niente?", si è chiesto. Si tratta di "un silenzio penetrante e imbarazzante", quindi, "che ci fa dire, insieme alle mancate risorse per il contratto, le assunzioni e il riordino: sotto la felpa niente, signor ministro".

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