I lavoratori addetti al palcoscenico e alla sala smettono di essere retribuiti con il contratto nazionale ed iniziano ad essere pagati con i voucher. Accade al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. È la denuncia che arriva oggi da Cgil e Slc Cgil di Bologna. L’Ater, associazione di enti pubblici e di soggetti privati dell’Emilia Romagna che operano nel settore dello spettacolo e che ha in gestione il teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno (Bo), "ha deciso che dal primo gennaio 2017, la maggioranza dei lavoratori addetti al palcoscenico e sala (le “maschere”) cesserà di essere utilizzata come da contratto nazionale applicato e sarà pagata con i voucher".

"Questa è l'ennesima dimostrazione che i voucher, nella forma prevista dal Jobs Act, distruggono posti di lavoro regolarmente contrattualizzati. Altro che creare nuovo lavoro", ci dice Antonio Rossa della Slc Cgil di Bologna. "Questi lavoratori prima avevano dei diritti che il contratto gli garantiva - continua Rossa - per esempio il diritto di prelazione per le chiamate successive, c'era la possibilità di avere gli straordinari, la malattia e chi faceva più giornate poteva anche maturare il diritto alla Naspi. Ora, tutti fanno lo stesso identico lavoro, ma con i voucher non hanno più alcun diritto". 

Nei teatri il lavoro occasionale degli addetti al palcoscenico e sala è gestito da sempre con delle regole specifiche, per il caso in questione previste nel contratto nazionale dei teatri stabili. "L'utilizzo dei voucher oltre ad essere inappropriato in generale - sottolineano Cgil e Slc di Bologna - in questo caso è una grave violazione degli obblighi contrattuali e danneggia gravemente i lavoratori sotto molti profili".

Per questo il sindacato diffida "l'azienda dal proseguire nell'utilizzo dei voucher" e chiede di tornare ad applicare "il contratto nazionale vigente".