La vicenda di Ois, azienda di Ict finita in liquidazione. è una storia che si ripete, sulla falsariga di quanto è accaduto negli anni scorsi con Eutelia. “L'azienda, di proprietà Olivetti fino ad agosto 2000 e successivamente di Gfi informatique (multinazionale francese), è stata acquisita il 6 aprile del 2010 dal gruppo Solgenia.” Chi parla è Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom Cgil del settore Ict. “Fin dal primo incontro – prosegue il dirigente sindacale –, a valle dell'acquisizione della società da parte di Solgenia, oltre a non condividere il piano industriale presentato, debole e inadatto alla struttura della società rilevata, organizzazioni e rappresentanze sindacali contestarono la decisione aziendale di lavorare “per cassa” (quindi con pagamenti a lavoratori e fornitori solo dopo gli incassi da parte dei clienti), in un settore come quello informatico e con clienti legati soprattutto alla pubblica amministrazione (quindi con pagamenti molto ritardati nel tempo). Tale stato di cose ha comportato, da un lato, il mancato pagamento delle retribuzioni ai lavoratori da ottobre 2012 e di altre varie spettanze (anticipi di cassa integrazione, contributi a fondi pensione, tfr ecc.), e dall'altro, difficoltà enormi nel rapporto con i fornitori”.

È evidente, quindi – prosegue il sindacalista della Fiom –, la responsabilità tutta aziendale della situazione in atto, sia rispetto al contenzioso legale (pignoramenti, decreti ingiuntivi, interruzione delle attività di fornitura, ecc.), sia rispetto all'immagine e all'affidabilità dell'azienda nel rapporto con i clienti (con pesanti ripercussioni rispetto alla capacità di acquisire nuove attività). Dal 28 dicembre scorso Ois spa è diventata Ois srl in liquidazione, dopo che il 21 dello stesso mese la società ha presentato domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo, ultimo capitolo di una serie di atti che hanno visto continui cambiamenti di assetto societario e di gruppo, attribuzione di costi derivanti da forniture di altre società del gruppo, trasferimenti e acquisizione di personale da altre società in un momento di crisi gravissima in cui già in Ois ex Solgenia vi erano ammortizzatori sociali utilizzati per un numero significativo di lavoratrici e lavoratori”.

Pare incredibile che oggi, a soli due anni dall'acquisizione, praticamente tutto il contenuto in termini di risorse e attività ceduto dalla Gfi spa sia andato disperso. Se non fosse cosi, non si capirebbero la richiesta di concordato e/o di ristrutturazione del debito. Probabilmente, invece di attribuire responsabilità ad altri, la società farebbe bene a interrogarsi su quanto fatto. Insomma, chi si sta cercando di salvare: l'azienda e i lavoratori, o esclusivamente la proprietà?”, si domanda Potetti.