Sono arrivati al dodicesimo giorno di sciopero permanente i 420 lavoratori della Honeywell Trasportation System di Atessa (Chieti), la multinazionale statunitense che ha deciso di delocalizzare la produzione in Romania e Slovacchia. L’azienda, produttrice di turbocompressori e rotori per auto, è tra le più importanti realtà industriali della Val di Sangro. I suoi lavoratori sono attualmente posti in regime di contratti di solidarietà.

La volontà della multinazionale (presente in 70 Paesi, con circa 1.200 impianti produttivi siti e oltre 125 mila lavoratori) di delocalizzare era nota da mesi. Mercoledì 13 settembre si è svolto a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, un incontro tra governo, impresa e sindacati, che però non ha prodotto alcun risultato. In quell’incontro, ha commentato il segretario generale Fiom Cgil Chieti Davide Labbrozzi, è apparsa chiara “l’intenzione della Honeywell, ossia lo smembramento dello stabilimento abruzzese di cui, da alcuni mesi, si stanno ‘clonando’ i codici produttivi. Dopo aver spremuto la situazione, vogliono abbassare la saracinesca e traslocare”.

Da lunedì 18 settembre i lavoratori sono quindi entrati in sciopero permanente. I sindacati chiedono un piano industriale di rilancio e investimenti per i prossimi cinque anni, il trasferimento ad Atessa delle linee di produzione ora in Slovacchia e l'impegno a non procedere con i licenziamenti. Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil rimarcano che la Honeywell, considerata un’azienda di eccellenza, è anche fornitrice di altri stabilimenti, e la sua scomparsa metterebbe in seria crisi l’intero distretto dell’automotive. Sottolineano, infine, di aver in questi ultimi anni siglato sia intese per la gestione di esuberi (circa 70) sia accordi di efficienza e produttività che hanno abbassato il costo del lavoro.