“L'azienda ha illustrato la sua posizione ribadendo l'intenzione di restare in Italia anche se con dimensioni ridotte rispetto allo stato attuale. Noi abbiamo ribadito le nostre ragioni, chiedendo che Holcim presenti al ministero un piano strategico per i prossimi due anni in cui siano indicati gli investimenti (nel processo e nel prodotto), la riorganizzazione dell'attività produttiva e la gestione degli esuberi con il ricorso agli ammortizzatori sociali”. Così in una nota i sindacati Feneal, Filca e Fillea della Lombardia dopo il tavolo odierno al ministero dello Sviluppo con la dirigenza del gruppo Holcim.

“Il Mise - riferiscono i sindacalisti – ha affermato che auspica l'utilizzo degli ammortizzatori sociali per gestire questa complessa fase riorganizzativa dell'azienda, che il governo insieme alla Regione Lombardia mette a disposizione gli strumenti legislativi per sostenere le eventuali ricerche di prodotto nel nostro paese (Paten Box per il governo e legge sulla competitività e sulla manifattura 4.0 per la Regione Lombardia). E che auspica un consolidamento in Italia anche con acquisizioni del primo gruppo multinazionale del cemento. Il ministro Carlo Calenda è disponibile a incontrare i vertici italiani ed europei della multinazionale per analizzare e confrontarsi sulla situazione”.

Nelle prossime ore sarà fissato un calendario di incontri per riprendere la trattativa in sede sindacale con l'obiettivo di individuare l'ammortizzatore sociale che dovrà accompagnare il processo di riorganizzazione. “Successivamente – spiegano le tre sigle – discuteremo della riduzione degli esuberi (modello organizzativo, internalizzazioni delle attività, approdi pensionistici, ricorso al part time, ecc) e poi del piano sociale che dovrà garantire la protezione ai lavoratori”. Le prossime iniziative si articolano come segue: venerdì 8 luglio assemblee a Merone per illustrare ai lavoratori l'andamento del confronto istituzionale e sindacale; lo stesso giorno, alle ore 21 presso l'aula magna del comune di Merone, si svolgerà un consiglio comunale aperto alla popolazione per informarla sulla vertenza.