Sono due le vere novità nella nuova squadra di governo guidata dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni: si tratta di Valeria Fedeli, vice presidente Pd del Senato ed ex dirigente della Cgil, chiamata a sostituire Stefania Giannini al ministero dell'Istruzione, e di Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato ed ex ministro delle Pari opportunità con il governo Prodi, dal maggio 1996 all'ottobre 1998, che assume l'incarico di ministro per i Rapporti con il Parlamento e dunque il delicato compito di seguire la gestazione della futura legge elettorale. Finocchiaro prende il posto di Maria Elena Boschi, che assume però l'importante incarico di sottosegretaria alla presidenza del Consiglio.

Per il resto, con la riconferma di 13 ministri e la promozione a ministro di tre sottosegretari, il governo Gentiloni rappresenta la continuità dell'esecutivo di Matteo Renzi. Non mancano tuttavia novità importanti, prima fra tutte il cambio della guardia al ministero degli Interni tra Angelino Alfano e il sottosegretario ai Servizi Marco Minniti, con il trasferimento del leader di Ncd al ministero degli Esteri, lasciato libero dal neo-premier. Claudio De Vincenti da sottosegretario diventa ministro della Coesione territoriale e del mezzogiorno. Luca Lotti diventa ministro allo Sport anche se mantiene le deleghe all'editoria e al Cipe. 

Questi invece i nomi confermati del precedente governo Renzi: Marianna Madia resta ministra per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione; Andrea Orlando ministro della Giustizia; Roberta Pinotti ministra della Difesa; Pier Carlo Padoan confermato ministro dell'Economia; Carlo Calenda rimane ministro dello Sviluppo economico; Maurizio Martina alle Politiche agricole, Enrico Costa rimane agli Affari regionali; Gianluca Galletti resta ministro dell'Ambiente; Graziano Delrio confermato ministro delle Infrastrutture e trasporti; Giuliano Poletti ministro del Lavoro; Dario Franceschini ai Beni culturali; Beatrice Lorenzin alla salute.