La Fp e Cgil Umbria "ha trovato inaccettabile il fatto che Gesenu abbia presentato il piano industriale a tutto il mondo ancora prima di essersi confrontata con le organizzazioni sindacali e i lavoratori. E’ inaccettabile e speriamo che sia la prima e l’ultima volta che non viene riconosciuto il ruolo al sindacato come soggetto di rappresentanza all’interno di un’azienda che vanta una storia di relazioni sindacali buone". E' quanto si legge in un comunicato sindacale.

"Grande risalto è stato dato alla presentazione del primo Piano Industriale di Gesenu SpA che fedelmente gli organi di informazione hanno riportato rappresentando tra le righe un certo entusiasmo ed ottimismo da parte di chi quel Piano l’ha redatto".

Nel piano, osserva il sindacato, ci sono "innegabilmente aspetti positivi (non sono previsti esuberi, industrializzazione dell’Azienda, uscita di Gesenu SpA da aziende “satellite” improduttive, un fondo di solidarietà aziendale, investimenti importanti), ma dare giudizi su dichiarazioni di intenti non appartiene alla scrivente organizzazione".

"Non possiamo - dunque - per esempio non confermare la preoccupazione che ormai da anni stiamo rappresentando circa il futuro di Gesenu SpA: in primo luogo per l’evidente latitanza del partner privato che continua a non svolgere il proprio ruolo di imprenditore. Se si crede a ciò che si scrive nel Piano, perché sugli investimenti previsti non verrà dato alcun contributo, costringendo l’azienda a ricorrere alle finanziarie?".

"Uscire da aziende partecipate, chiuderle, non è a costo zero: lo “smaltimento” ha un costo ragguardevole, chi paga? Si dice, verranno mantenuti i livelli occupazionali, ma al contempo si annuncia un taglio da parte del Comune di Perugia di un milione di euro: considerato che già oggi si verificano casi di ferie forzate perché non c’è di che far fare alle maestranze, cosa determinerà una sforbiciata di questa portata?

Ci sono poi dei numeri che molto lasciano pensare: l’esposizione finanziaria, pure sensibilmente ridotta, è ancora pesantissima, e, sommata ai debiti da saldare nei confronti dell’erario e degli enti previdenziali, ammonta complessivamente a circa 14 milioni di euro. Infine, sulla situazione creditoria che GESENU SpA vanta rispetto alle avventure siciliana ed egiziana (circa 40 milioni di euro), non è dato sapere, non tanto “se”, ma “quando” se ne verrà a capo. E’ tempo di fare chiarezza, se non ora quando?".