“Angela ora è contestata nel suo stesso partito: ‘Sì ai titoli europei’”. Titola così La Repubblica l’articolo con cui il corrispondente dalla Germania dà conto delle difficoltà della cancelliera. “'È l'ultima partita per il potere', attacca Welt am Sonntag, il giornale filogovernativo su cui è uscita la grande sfida di Guenter Oettinger, commissario europeo all'Energia, cavallo di razza della Cdu, ex governatore del Baden -Wuerttemberg, uno dei due Stati più ricchi di Germania. 'Come pietra angolare finale del salvataggio dell'euro – dichiara –, bisognerebbe in ogni caso prendere in considerazione gli eurobond. Se e quando il fiscal compact sarà ratificato da tutti e quando i paesi in crisi si saranno stabilizzati, titoli sovrani comuni europei potrebbero giocare un importante ruolo nella fase finale, decisiva'. È una critica aperta a Merkel. Nella battaglia per gli eurobond e per una politica più orientata alla crescita, François Hollande, Mario Monti e l'opposizione tedesca trovano dunque l'insperato aiuto di una forte sponda nel fronte conservatore. Sui piani di crescita, ancora un segnale di Oettinger a Parigi e Roma: niente nuovi debiti, 'ma è possibile riorganizzare i fondi dei programmi strutturali nel bilancio europeo, per aiutare in mercato del lavoro. Il fiscal compact non deve essere toccato, ma riflettiamo sulla possibilità di dare un anno di tempo in più per il consolidamento'".