La decisione presa oggi dai lavoratori della General electric di Sesto San Giovanni, di restare in assemblea permanente all'interno dello stabilimento, è una prima risposta al rifiuto dell'azienda alla proposta del governo di un tavolo di confronto per individuare una soluzione alternativa ai licenziamenti e alla chiusura del sito.

Per Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom, “l'atteggiamento irresponsabile e provocatorio della General electric, gruppo che in Italia conta circa 13mila dipendenti e gode di finanziamenti pubblici, dimostra che le sue intenzioni sono solo quelle di prendere fondi pubblici e saccheggiare il know how dello stabilimento di Sesto, andando a produrre in altre parti del mondo”.Quindi aggiunge: “Non si spiega in altro modo la decisione di 'offrire' a 34 dei 99 esuberi, per la maggior parte operai, il trasferimento in altre aziende del gruppo, anche in Puglia e Campania, e aprire per gli altri le porte del licenziamento.”

“È necessario – aggiunge Rappa – che il governo intervenga con tutti i mezzi che ha a disposizione per portare l'azienda a ripensare le decisioni comunicate ieri al ministero dello Sviluppo economico”. Per quanto riguarda il sindacato, "dopo la decisione dell'assemblea permanente nello stabilimento di Sesto, stiamo decidendo le iniziative di mobilitazione per aprire il conflitto in tutti gli stabilimenti del gruppo". Già nel pomeriggio di sabato 1° ottobre, a Sesto è convocata un'assemblea pubblica "alla quale interverranno i lavoratori degli altri stabilimenti Ge in Italia e alla quale sono stati invitati parlamentari e istituzioni locali”.

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