“Günther Oettinger non ha per nulla digerito la mossa con cui il governo ha deciso di modificare gli incentivi alle fonti alternative. ‘Ci sono anche effetti retroattivi’, protesta il commissario Ue all'Energia. E il problema è grave, perché ‘cambiare in corsa le regole e i riferimenti mina la fiducia di chi deve pianificare investimenti’. I quali, visto che serve un partenariato fra pubblico e privato, sono indispensabili, ma non scontati: ‘Hanno altri settori in cui mettere i soldi, non sono certo costretti a puntare sull'energia’”. Lo scrive oggi La Stampa, che riporta anche il consiglio al nostro paese del commissario europeo. “Dico all'Italia la stessa cosa che dico agli altri. Cari stati membri, non cambiate troppo spesso le regole. E se decidete di farlo, agite in modo trasparente, sulla base di un progetto fondato sul dialogo con gli attori del mercato. Tutta l'Europa ha bisogno di investimenti sulle rinnovabili. Ma gli investimenti non arrivano se non c'è uno scenario certo e sicuro. II problema è tutto qui. Bisogna definire un percorso chiaro e credibile per un lasso di tempo di quindici o più anni, oltre il 2020”.

Oettinger è decisamente convinto della convenienza a investire sulle fonti rinnovabili. “Mi creda – spiega –. Investire nelle rinnovabili si dimostrerà meno costoso di importare gas. I consumi di petrolio sono alti e cresceranno. Stimiamo che il costo del barile si manterrà alto ancora parecchio. Gli altri investimenti rinnovabili saranno senza dubbio competitivi”.