"Di fronte alle avventate dichiarazioni di vari esponenti politici e anche del Presidente dell’Enac, Vito Riggio, vorremmo ricordare che la salute degli oltre 30.000 lavoratori, che giornalmente operano nell’aeroporto di Fiumicino, di cui una parte non piccola sono metalmeccanici, e degli stessi passeggeri in transito, è più rilevante di qualsiasi interesse economico". Così Maurizio Marcelli, responsabile per la Fiom nazionale dell'ufficio Salute e sicurezza.

"I personaggi che oggi sono così attenti agli interessi del business aeroportuale sono gli stessi che nei giorni dopo l'incendio, o sono stati silenziosi, o hanno dichiarato che le condizioni ambientali permettevano l'immediata ripresa del lavoro, senza che fossero stati attivati, da parte delle strutture pubbliche, controlli accurati sulla presenza di sostanze pericolose, in quanto potenzialmente cancerogene e mutagene per l’uomo, di cui ne è stata accertata la presenza già dalle prime analisi, mettendo così a rischio tante lavoratrici e lavoratori", aggiunge il dirigente sindacale.

"Solo l’intervento della magistratura e l’azione sindacale, portata avanti dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, hanno permesso di attivare delle efficaci procedure di tutela della salute e di messa in discussione di comportamenti, che non è sconveniente definire criminali. La Fiom denuncia come irresponsabile qualsiasi tentativo di impedire e forzare l’azione dei magistrati e delle strutture pubbliche di prevenzione e vigilanza, e si opporrà decisamente a qualsiasi tentativo di procedere in questa direzione", conclude l'esponente Cgil.