Ieri la denuncia della guardia di finanza. Scovati nel 2011 7.500 evasori totali che hanno sottratto all'Erario circa 21 miliardi di tasse. Oggi Repubblica dedica il titolo d’apertura a un’inchiesta sul fenomeno. “Quanti siano in realtà nessuno lo sa – scrive Roberto Petrini –. Quello che è certo è che si tratta della categoria più spregiudicata degli evasori fiscali. Invece di gonfiare i costi di produzione, di emettere qualche scontrino in meno, di giocare sul magazzino, scelgono la via più radicale: si calano il passamontagna e scelgono la clandestinità totale. Non esistono, spesso non hanno neppure il numero di telefono, aprono e chiudono aziende.

Hanno residenze fittizie. Oppure fanno il doppio gioco: di giorno rispettano le regole, fatturano ed emettono gli scontrini fìscali. Poi, la notte distruggono tutto e manipolano i registratori di cassa. Quello che più conta: sono completamente refrattari ad ogni dichiarazione dei redditi, versamento Iva, Irap o Ires. Semplicemente non lo fanno. Ma anche loro spesso commettono un errore: spesso si godono i guadagni con macchine di lusso, yacht e ville. E li scattano i sospetti, i controlli e gli incroci delle banche dati. La loro impronta digitale è il lusso”.