“Un negoziato con la data di chiusura non è pensabile. Sono i contenuti che definiscono un accordo”. Lo afferma la segretaria generale della Fiom Francesca Re David commentando la notizia di un’intesa di massima raggiunta tra i commissari dell’Ilva e ArcelorMittal che prospetta la negoziazione fino al termine massimo del 31 gennaio per raggiungere un accordo vincolante sul futuro dell'acciaieria. “Non si può pensare alla data finale e a chiamare il sindacato a cose fatte – spiega la sindacalista all’agenzia Agi – e non ci spostiamo dall'accordo firmato il 6 settembre 2018, che prevede zero esuberi e la riassunzione da parte di ArcelorMittal dei lavoratori in capo all'Ilva alla fine del 2023”.

“Nessuno ci ha contattato - prosegue la leader dei metalmeccanici della Cgil – né l'azienda, né i commissari, e restiamo a quello che ci ha detto a voce, senza presentare alcun documento, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli dieci giorni fa. Da allora non abbiamo sentito più nessuno. Non si faccia l’errore compiuto dall'ex ministro Carlo Calenda che ci fece trovare un accordo a seguito del quale noi scioperammo e poi per chiudere la trattativa abbiamo impiegato un anno e mezzo. Non vorrei che disegnino un accordo e pensino che noi dobbiamo discutere di occupazione dentro un recinto già fissato”.