La segreteria nazionale della Fiom esprime “profondo stupore e indignazione per quanto affermato - e riportato dalla stampa - dall’amministratore delegato di Fincantieri e dall’amministratore delegato di Carnival e per i successivi, volgari e anonimi attacchi al segretario generale della Fiom di Venezia”. E’ quanto si apprende in una nota del sindacato nazionale di categoria.

“Le accuse preventive
ai lavoratori di Marghera, e più in generale del gruppo, per un’eventuale perdita di commesse - si legge nella nota - sono prive di fondamento e inaccettabili. I lavoratori di Fincantieri hanno sempre dato il massimo per la realizzazione delle navi e per questo hanno permesso che il gruppo diventasse uno dei più importanti del mondo. E’ vero che, da più di un anno - prosegue il comunicato - la Fincantieri sta conducendo una campagna contro presunte inefficienze del lavoro che ha portato prima a un accordo separato e poi a un accordo unitario, che ora l’azienda non rispetta. In un quadro di continue tensioni e provocazioni aziendali si sono comunque continuate a costruire le navi, ma lo scarico di lavoro e di commesse è progressivamente aumentato, colpendo pesantemente i cantieri indipendentemente dal giudizio che l’azienda dava sulla loro produttività”.

“Domani
(3 febbraio, ndr) - aggiunge la nota - è previsto un incontro con l’azienda proprio per discutere dei carichi di lavoro in una situazione ancora non positiva. Nello stesso tempo gli impegni assunti dal governo tardano a realizzarsi e, ancora una volta, il settore paga l’assenza di un’organica politica industriale. Prendersela con i lavoratori in questo contesto - sottolinea la Fiom - non solo è ingiusto e sbagliato, ma è un modo concreto per distogliere l’attenzione dalla realtà effettiva del Gruppo e dai suoi problemi. Ed è indice - conclude il comunicato - di un modello sbagliato che l’azienda ha da tempo nelle relazioni sindacali con i lavoratori. Un modello, che rischia di rendere ancora più difficile affrontare e risolvere le criticità del gruppo”.