Siglato il 9 maggio al ministero del Lavoro l’accordo sulla procedura di licenziamento collettivo avviata il 3 febbraio da Avis Budget, il colosso dell’autonoleggio che all’epoca aveva dichiarato 113 esuberi (poi scesi a 109 grazie ad alcune dimissioni volontarie) in tutto il Paese (su complessivi 685 lavoratori, cui se ne aggiungono 46 a termine).

I contenuti dell’accordo

L’intesa riduce a 77 il numero delle fuoriuscite grazie alla ricollocazione di 32 unità lavorative. Inoltre, come criterio prioritario per la gestione degli esuberi, è individuata la non opposizione al licenziamento. In subordine al criterio della non opposizione si applicano i criteri di legge.

Tra gli strumenti individuati per incentivare gli esodi ci sono il riconoscimento di un minimo di 36 mensilità per tutti, un’ulteriore mensilità per ogni carico familiare (coniuge e figlio/a), un’altra mensilità ogni dieci anni di anzianità di servizio (con un minimo di 20 anni di anzianità).

Se richiesto, inoltre sono disponibili un percorso di 12 mesi di outplacement presso una società specializzata o, in alternativa, per chi matura i requisiti per la pensione entro sette anni, l’accesso all’isopensione.

Sindacati: “Ancora dubbi su riorganizzazione aziendale”

“Abbiamo siglato il miglior accordo possibile, dato il punto da cui si era partiti e l’assoluta indisponibilità iniziale dell’azienda a individuare qualsiasi strumento alternativo ai licenziamenti”, commentano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.

“È stato possibile raggiungerlo grazie alla nostra determinazione a tutti i livelli, a partire dalle delegate e dai delegati, e al sostegno incrollabile delle lavoratrici e dei lavoratori di Avis rispetto alle strategie individuate”, concludono le tre sigle: “Rimangono però i dubbi rispetto al piano di riorganizzazione aziendale e alle possibili sue ricadute sull’organizzazione del lavoro e sulla gestione del business”.

Avis Budget: “Bilancio in perdita progressiva”

La società di autonoleggio, che ha sede legale a Bolzano, fa parte della holding statunitense Avis Budget Group (fondata nel 2006, quotata alla Borsa di New York, annovera 24 mila dipendenti in tutto il mondo). Sul mercato italiano opera attraverso cinque marchi: Avis, Budget, Maggiore, AmicoBlu e Morini.

Nel 2023 la società ha registrato una perdita di 3,5 milioni, nel 2024 la perdita salirà a circa 7 milioni. La società evidenzia anche che nel 2024 i costi sono cresciuti del 14 per cento e i ricavi del 2 per cento. Avis Budget sottolinea, tra le cause, il “profondo cambiamento nei comportamenti di acquisto dei consumatori dei servizi di noleggio che il perdurare della crisi economica ha ulteriormente accentuato”, la concorrenza “sempre più aggressiva”, il boom dell’acquisto online e della domanda low cost.