Fabio Palotti è morto il 27 aprile 2022 all’interno del ministero degli Esteri, dove lavorava per una ditta in subappalto. Aveva 39 anni, una compagna e due figli piccoli. Quella sera non è mai tornato a casa. Il suo corpo è rimasto per 13 ore nei locali del ministero, senza che nessuno si accorgesse della sua assenza.
“Mio figlio era benvoluto da tutti – racconta la madre, Lorena Carosi – ma l’incuria e la sufficienza lo hanno ucciso”. A distanza di tre anni, il processo non è ancora cominciato: “C’è una fatica psicologica enorme nel crescere due bambini senza padre. E non abbiamo ricevuto nemmeno un centesimo di risarcimento”.
Lorena Carosi denuncia il ricorso al subappalto: “Si risparmia sulla pelle dei lavoratori. Poi a pagare sono le vite umane. Padri che non tornano più a casa”. E lancia un appello in vista del referendum dell’8 e 9 giugno: “Votare sì è un dovere morale. Non si possono più rischiare vite così. Noi siamo fermi a quel giorno, ma possiamo evitare che accada ancora. Votate sì”.