Dai turni di notte come rampista DHL sulle piste dell’aeroporto di Orio al Serio, alla guida del sindacato dei trasporti Filt Cgil di Bergamo: Marco Sala è stato eletto ieri nuovo segretario generale di categoria provinciale con 46 voti favorevoli (2 contrari). Prende il posto di Luca Stanzione, passato a dirigere la Filt  di Milano tre settimane fa.

Nato a Seregno 44 anni fa, Sala risiede a Mozzo, è sposato e ha due figli. Ha conseguito una laurea in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano con una tesi sulle reti e le nuove tecnologie nei trasporti in DHL, azienda di cui è dipendente dal 1998. Dal 2001 al 2009, per tre mandati, è stato eletto RSU. Dal 2005 ha un distacco sindacale per lavorare a tempo pieno in Filt.

Alla sua elezione erano presenti il segretario generale della Filt Cgil della Lombardia Stefano Malorgio, il segretario generale della CGIL di Bergamo Gianni Peracchi e il segretario organizzativo Giuseppe Mascioli.

“Per la nostra categoria la lista delle priorità dei prossimi mesi si apre con tutta l’attenzione rivolta alla delicata fase di cambiamento del traporto pubblico, a partire da quello locale” ha detto Sala davanti ai componenti dell’Assemblea Generale. “Penso innanzitutto al gruppo Arriva e alle normative che trasformeranno il sistema, portando a un unico appalto per l’assegnazione di tutto il servizio di trasporto a livello provinciale. Cambia la governance delle imprese, i centri decisionali delle quali si spostano progressivamente fuori Bergamo: così è stato per Arriva, mentre ancora in corso – malgrado l’attuale stallo – è la discussione sulla fusione SEA-SACBO. A seguito di operazioni di ristrutturazione le aziende sono sempre più grandi e spesso hanno sedi decisionali altrove: ecco perché per noi è sempre più importante rafforzare i legami che ci sono all’interno delle singole aziende. Parlando di aeroporto, poi, occorrerà affrontare la questione delicata del comparto merci nello scalo orobico, nella consapevolezza della complessa convivenza tra aerostazione e popolazione (che vive disagi oltre che benefici). Infine, stiamo cercando di tenere il settore delle cooperative di facchinaggio, parte debole della filiera, all’interno del quadro di un Contratto nazionale, proprio in queste ore in discussione” ha proseguito Sala. “Difficili sono i rapporti con le committenze in un comparto dove lo sfruttamento è all’ordine del giorno e dove spesso agiscono sindacati autonomi a funzionali più alle imprese che ai lavoratori”.