“Se non vi saranno interventi e verranno quindi mantenuti i 36 anni di contributi di cui gli ultimi 6 continuativi, l’Ape agevolata per gli operai edili sarà inesigibile”. A dirlo è quanto il segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi.

 “A fronte di almeno 23mila operai edili con più di 63 anni che stanno sulle impalcature, esposti più di altri a infortuni gravi e spesso mortali – spiega –, potranno accedere teoricamente meno di 500 operai. E dico teoricamente, perché i potenziali beneficiari sono quasi tutti operai di imprese strutturate che, facendo ora i capi cantiere, coordinando magari lavori esteri, grazie anche alle buone relazioni sindacali, sono già scesi dalle impalcature”.

Invece, “alle migliaia di operai di aziende piccole, di 2-3 dipendenti, alle migliaia di operai che cambiano spesso datore di lavoro (cioè quasi tutti, come sa chi conosce il settore dell’edilizia), il governo sulla carta riconosce che sono lavoratori impegnati in attività gravose e pericolose, ma nella pratica li lascia fino a 70 anni sulle impalcature o a trasportare carichi pesanti o a stare 8 ore con il martello pneumatico nelle mani. Non so come si possa definire una cosa simile – conclude Genovesi –, a me viene in mente solo una parola: truffa”.