“Per quanto ci riguarda, troviamo una modalità quantomeno stravagante quella di licenziare una persona prima e fare gli approfondimenti poi, a maggior ragione se il seguito degli approfondimenti sono delle spiegazioni pretestuose per le assenze di Marica”. A dirlo è Marco Beretta, segretario generale della Filcams Cgil di Milano, a proposito del comunicato che Ikea ha diffuso dopo il licenziamento di Marica Ricutti dallo stabilimento di Corsico (Mi).

Quello che Ikea non dice - afferma il sindacalista -, facendo passare Marica come lavativa e assenteista, è che la lavoratrice ad aprile ha avuto un gravissimo lutto familiare da cui è derivata la necessità di accudire la madre, rimasta sola e precedentemente sottoposta a trapianto epatico, a questo aggiungiamo la necessità di seguire due bambini di 10 e 5 anni, quest’ultimo con un’invalidità al 100%”.

La legge italiana prevedere tutta una serie di tutele per affrontare situazioni complicate come queste, confidiamo che Ikea ne sia a conoscenza”, ricorda Beretta, che poi afferma: “Troviamo non corretto, da parte di una multinazionale che si dichiara responsabile e politicamente corretta, la distorsione della lavoratrice Marica. Lei infatti avrebbe preferito avere una vita meno complicata senza la necessità di dover chiedere considerazione per la sua grave situazione”.

Il coraggio dimostrato da Marica si sta rivelando contagioso - conclude il sindacto - e sono altre e altri i dipendenti Ikea e non solo, che stanno trovando la forza di far emergere le situazioni di grande disagio e ingiustizie subite. Non ci sentiamo di aggiungere altro, gli avvocati della Filcams Cgil Milano risponderanno puntualmente sugli aspetti legali”.