"Oggi sono stati presentati i sette progetti per Termini Imerese. Progetti che complessivamente hanno un numero di occupati superiore a quelli attualmente impiegati nell'area", ossia circa 2.200 (1.617 per il solo stabilimento Fiat, circa 300 per l'indotto diretto e altri 300 per l'indotto indiretto). Ad affermarlo, al termine dell'incontro al ministero dello Sviluppo economico con aziende e sindacati, è il ministro Paolo Romani che ribadisce la volontà del governo "di seguire passo passo questi progetti".

Per il ministro "siamo sulla buona strada" e da parte dei sindacati "ci sono state reazioni positive. Abbiamo la possibilità di fare di Termini Imerese un caso di scuola nella risoluzione delle crisi aziendali".
I sette progetti, sottolinea Romani, "sono compatibili tra di loro e si possono aggiungere uno all'altro". Tra 15 e il 20 gennaio poi, annuncia il ministro, sarà firmato al dicastero "un accordo di programma con il ministero, la Regione Sicilia, gli enti locali e Invitalia. Poi -sottolinea Romani- ci incontreremo nuovamente con i sindacati e con le aziende". Il ministro intanto esclude di incontrare l'ad di Fiat Sergio Marchionne che oggi e' a Roma: "Non è previsto nessun incontro", sottolinea Romani.

"Finora ci sono stati solo annunci e abbiamo paura che questo progetto di conversione, che è il più importante del Mezzogiorno sia affrontato con grande approssimazione". A dirlo è il segretario regionale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, a proposito della vertenza. "Non basta avere un elenco di proposte -ha concluso Bernava- ma bisogna entrare nel merito per capirne la consistenza economica".