La Fiat non può continuare a considerarsi al di sopra della legge e non gode di extraterritorialità. Intervenga la magistratura per impedire questo ennesimo, vergognoso attacco ai diritti dei lavoratori”. È durissimo il giudizio dei segretari generali Cgil di Campania e Napoli, Franco Tavella e Federico Libertino, in merito alla decisione assunta dalla casa automobilistica di chiudere le porte dello stabilimento di Pomigliano ai 19 operai iscritti alla Fiom, pur mantenendo lo stipendio, senza alcuna comunicazione preventiva.

“Un atteggiamento tipicamente ‘fascista’ che conferma la vena discriminatoria già manifestata quando si è trattato di procedere alle assunzioni” sottolineano Tavella e Libertino
. Che così concludono: “Questo ulteriore tentativo di umiliazione a danno dei lavoratori iscritti alla Fiom viola ogni regolamento e va respinto in maniera ferma e decisa. Oramai la Fiat ha passato il segno. Siamo sicuri che anche le organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo saranno pronte a contrastare questo provvedimento che punta a creare ulteriori lacerazioni all’interno del mondo del lavoro”.