Oggi la Fiom ha incontrato la direzione aziendale della Sata di Melfi, per discutere del “piano di sviluppo previsto per lo stabilimento lucano e sulle modifiche organizzative che si annunciano”. Ne danno notizia Michele De Palma, coordinatore nazionale gruppo Fca, e Massimo Brancato della Fiom Basilicata. Le tute blu Cgil hanno “illustrato all’azienda le proposte, discusse e validate con il voto nelle assemblee del 25 febbraio, per aprire un vero negoziato unitario finalizzato a trovare un accordo condiviso dai lavoratori su tutti gli aspetti del piano di sviluppo, dall’occupazione alle condizioni di lavoro al salario”.

La Fiom fa sapere inoltre che, “contemporaneamente all’incontro, si sono tenute le assemblee promosse dagli altri sindacati che hanno visto una bocciatura sonora dei contenuti dell’ipotesi d’intesa che hanno convenuto con l’azienda”. Per De Palma e Brancato, a questo punto, “occorre che la direzione aziendale e le altre organizzazioni sindacali si fermino, tengano nel giusto conto il fatto che i lavoratori sono contrari alle soluzioni che gli hanno prospettato e che si apra un negoziato unitario vero con tutte le organizzazioni sindacali sulla base di proposte condivise dai lavoratori per giungere a un accordo da validare con il voto referendario”.

“E’ questo l’unico percorso credibile per salvaguardare le prospettive produttive, aumentare ulteriormente l’occupazione, migliorare le condizioni di lavoro e salariali. La Fiom – concludono - sarà lunedì mattina ai cancelli della Sata per informare i lavoratori nel dettaglio sull’incontro tenuto oggi con la direzione aziendale”.

Secondo la Fiom, “la messa a regime della nuova linea di produzione, unitamente a quella della Grande Punto, determina il fatto che lo stabilimento Fca Sata di Melfi produce tre modelli (Grande Punto, Jeep Renegade e Fiat 500X). La Fiom, che in questi anni ha sempre sostenuto la necessità di rispondere con investimenti alla crisi, conferma il giudizio positivo sulla scelta relativa alla messa in produzione di nuovi modelli a Melfi, fondamentale ai fini del consolidamento e dell’ampliamento dei livelli occupazionali”. Tuttavia. “con tre modelli sulle due linee di assemblaggio presenti - spiega il sindacato - si determina la necessità di adeguare il fabbisogno di manodopera per lo svolgimento delle attività ordinarie di produzione. La decisione comunicata dalla Direzione di Fca di assumere mille nuovi addetti risponde a tale esigenza considerate le produzioni in essere, ma i volumi produttivi attuali dello stabilimento Fca di Melfi possono garantire occupazione stabile e, quindi, il superamento dei contratti precari che l’azienda si accinge ad adottare per le assunzioni annunciate”.

Le nuove attività di produzione, inoltre “stanno ripresentando un insieme di questioni proprie delle fasi di avviamento; al contempo stanno riportando in evidenza alcuni specifici problemi connessi all’applicazione nell’organizzazione del lavoro del metodo WCM e dell’ERGO UAS”.