L'idea che in Italia c'è una fabbrica di troppo per Fiat considerato il basso livello di vendite di auto non è nuova. Marchionne "lo aveva annunciato già a fine 2011". E' quanto afferma in una nota il segretario nazionale della Fim Cisl e responsabile del settore auto, Ferdinando Uliano. "Ora è indispensabile investire su nuovi prodotti per recuperare quote e aggredire nuovi mercati per questo e' importante che le produzioni italiane vadano verso i mercati esteri in espansione, a partire da quello americano", aggiunge.

"Riteniamo positiva la conferma dell'investimento su Mirafiori e ci aspettiamo - prosegue il dirigente sindacale - , che anche su Punto per lo stabilimento di Melfi e Bravo per lo stabilimento di Cassino, avvenga lo stesso. Su Pomigliano - conclude - riteniamo, sulla scorta della situazione del settore e le prospettive di mercato, la necessità di mettere al centro sane relazione sindacali e meno le aule di tribunali. Per fine luglio è previsto un incontro con Fiat e le organizzazioni sindacali firmatarie, partirà da lì in confronto sulle prospettive complessive del gruppo".