"Questa mattina (2 marzo) Fim, Uilm, Fismic, Associazione quadri, Uglm e la direzione di Fca Sata hanno firmato l’accordo sulla nuova turnistica settimanale confermando l’intesa raggiunta giovedì scorso, nonostante il forte dissenso manifestato dai lavoratori nell’assemblea di giovedì e venerdì scorsi". Lo comunicano in una nota Michele De Palma, coordinatore nazionale gruppo Fca, e Massimo Brancato, della Fiom Basilicata.

La Fiom aveva chiesto, proprio alla luce di ciò che è emerso nell’assemblea, di sospendere la firma dell’intesa per riprendere la trattativa, esaminando le proposte indicate dalla Fiom e condivise dai lavoratori. "Di fronte alla decisione dell’azienda e degli altri sindacati di procedere comunque alla firma dell’accordo - proseguono De Palma e Brancato - la Fiom chiede nuovamente che ne venga sospesa l’applicazione tenendo conto dell’opinione negativa largamente presente tra le lavoratrici e i lavoratori, che hanno bocciato i principali punti dell’intesa stessa". 

I punti bocciati, secondo gli esponenti della Fiom, sono: il diverso regime dei turni che sarà introdotto (20 per Jeep Renegade e 500X, 12 per la Grande Punto) e che entrerà in vigore dalla metà di marzo, "creando di fatto - denunciano - due stabilimenti in uno, con condizioni di lavoro e trattamenti salariali differenti"; l’introduzione dei 20 turni, che "non solo non comporta una riduzione dell'orario di lavoro, come contemplato da accordi realizzati in altre aziende del Paesem, ma andrà in deroga al decreto legislativo 66/2003 in materia di riposi".

"Infatti - sostengono ancora De Palma e Brancato - nel passaggio dal primo al terzo turno, dopo aver lavorato sei giorni al mattino smontando il sabato alle 14, bisognerà tornare al lavoro alle 22 della domenica sera per quattro giorni di turno notturno. Inoltre, questa organizzazione della turnistica prevede che a partire dal mese di marzo sono occupati o i sabati o le domeniche di tutte e quattro le settimane".

"Il disagio causato da questa nuova organizzazione della produzione (la prima a ciclo continuo nel settore, secondo l'azienda; destinata a subordinare pesantemente il tempo della vita a quello della produzione, secondo noi) - scrivono ancora gli esponenti Fiom - viene riconosciuto in termini salariali attraverso l'erogazione di un elemento retributivo aggiuntivo in caso di lavoro effettivamente prestato nel 18 esimo, 19 esimo e 20 esimo turno: 20 euro lordi per il sabato notte, 25 per la domenica notte, 40 per la domenica pomeriggio. La proiezione dell'insieme di queste cifre su base annua, secondo l'azienda, porterebbe ad un incremento medio pari a 1.300 euro lordi".

"Ma dato che nell'accordo ė stabilito l'utilizzo di sei PAR collettivi per coprire le domeniche pomeriggio, quella cifra può scendere a 1.060 euro - concludono De Palma e Brancato - La Fiom chiede di aprire una vera trattativa che si concluda con un mandato vincolante espresso dalle lavoratrice e dai lavoratori attraverso un referendum. In questo senso ha chiesto oggi all’azienda di riprendere il negoziato sospeso il 27 febbraio scorso".