Oggi (martedì 9 ottobre) è il giorno del presidio in piazza Montecitorio, a partire dalle ore 10 (diretta su Radioarticolo1 dalle 11), per chiedere al Parlamento di risolvere una volta per tutte la questione degli esodati. Al sit-in organizzato da Cgil, Cisl e Uil parteciperanno i segretari Camusso e Angeletti, mentre la presenza di Raffaele Bonanni è in dubbio. Le tre sigle chiedono di accelerare l'approvazione della legge che allarga la platea dei salvaguardati per chi è rimasto nel limbo senza lavoro né pensione.

Una protesta che si terrà non a caso davanti alla Camera, dove ieri (8 ottobre) è approdato il disegno di legge unificato approvato all'unanimità la settimana scorsa dalla Commissione lavoro. La questione infatti è ancora aperta. Il governo ha rimediato in parte all'errore iniziale nato con la riforma delle pensioni, garantendo la copertura per circa 120mila persone, ma secondo le stime dell'Inps il totale degli esodati si avvicina a 400mila.

La proposta di legge approdata in aula a Montecitorio ripristinerebbe la possibilità di andare in pensione prima dei 60 anni d'età con 35 di contributi entro il 2017. Ma il nodo da sciogliere resta quello della copertura finanziaria: il ddl costa infatti 5 miliardi, che si aggiungerebbero ai 9 già spesi con i due decreti dei mesi scorsi che hanno garantito le coperture per i primi 120mila esodati.

"Cgil, Cisl e Uil - si legge in una nota - ritengono che la questione dei lavoratori esodati, delle ricongiunzioni onerose e della proroga delle deroghe già previste dal D.lgs 503/92 rappresentino una vera e propria emergenza sociale, cui deve essere data una risposta definitiva e strutturale in tempi brevi . Non è ammissibile, infatti, che, a seguito della manovra Monti - Fornero, migliaia di lavoratori possano trovarsi senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza pensione o che a due anni di distanza dalla legge che ha reso onerose le ricongiunzioni prima gratuite dei contributi non si sia ancora trovata una giusta soluzione".