Dal 1 gennaio 2013 trova applicazione la normativa nazionale del 2006 che, recependo i dettati europei, vieta il trasporto in discarica dei rifiuti che hanno un potere calorifero superiore a 13000 kj/kg.

“Quanto sta accadendo, derivato ‘solo’ da una chiusura momentanea delle discariche, dovrebbe far riflettere la politica locale che ha fino ad oggi sottovalutato, nonostante più volte questa categoria avesse chiesto di porre particolare attenzione, il problema non applicando di fatto il Piano Regionale di Smaltimento dei Rifiuti”. Lo afferma in un comunicato Igor Bartolini, segretario della Fp Cgil di Perugia.

“Nonostante si stia facendo la raccolta differenziata – prosegue Bartolini –, i rifiuti indifferenziati prodotti sono ancora in quantità di assoluto rilievo e, se non si chiuderà il ciclo dei rifiuti con un impianto utile allo smaltimento finale degli stessi, è facilmente intuibile l’emergenza che la comunità umbra si troverà ad affrontare nel prossimo futuro”.

Dal 2016 la comunità europea impone il conferimento in discarica del solo materiale inerte (ceneri). “Come si intende chiudere il ciclo dei rifiuti? – chiede il sindacalista umbro –. Che fine ha fatto il Piano Regionale di Smaltimento dei Rifiuti? Cosa si aspetta a promuovere il ri-uso dei rifiuti differenziati e, conseguentemente, favorire la nascita di filiere produttive che rendano il rifiuto differenziato (carta, plastica, legno ecc.) volàno di sviluppo e occupazione in una regione come l’Umbria colpita fortemente dalla crisi economico/finanziaria che tuttora insiste nel paese”?

“La politica a tutti i livelli – prosegue Bartolini –, dal governo centrale al governo locale in tutte le sue declinazioni, si è resa responsabile di una situazione che investe, da una parte, le lavoratrici e i lavoratori del settore di igiene urbana da giorni costretti a lavorare sommersi dai rifiuti in condizioni igienico sanitarie al limite della legalità e, dall’altra parte, creando un forte disagio alla cittadinanza umbra che, se non verranno prese immediatamente delle misure utili, vedrà lungo le vie delle proprie città cumuli di rifiuti con tutto quello che ne consegue”.

“È ora che la politica affronti con determinazione e responsabilmente la problematica dei rifiuti – conclude il dirigente sindacale –, perché l’emergenza è comprensibile quando questa è determinata da fatti incommensurabili, ma risulta inaccettabile quando è figlia di pressappochismo e superficialità”.