"Ancora una volta, si è di fronte ad annunci completamente sganciati dalla dura realtà della nostra Regione. A sentire il Presidente Caldoro, l'anno che si è aperto sarà quello della ripresa e della svolta. In verità, ci si chiede se i mille cantieri a cui fa riferimento non siano gli stessi annunciati all'inizio del 2014, con esaltanti previsioni sul fronte occupazionale". Chi parla, è Giovanni Sannino, segretario generale della Fillea Campania.

"Forse siamo stati distratti, ma non ce ne siamo accorti, e prima e meglio di noi chi aspetta di ritornare al lavoro, cioè gli oltre 50 mila edili che hanno perso il lavoro nella crisi e che non riescono a trovare nuovo lavoro in altri cantieri, per la semplice ragione che non ce ne sono di aperti. Certo, si fa sfoggio di un aumento delle gare bandite di appalti pubblici, e questo è un dato vero! Ma è sufficiente per invertire la tendenza ancora pesante della crisi?" si domanda il numero uno della Fillea campana.

"Circa il 45% di caduta degli investimenti, dal 30 al 35% in meno in termini di produzione che, tradotto, significa più di 250 milioni di massa salari in meno, un’emorragia di posti di lavoro ancora in corso, certificata dai dati delle cinque Casse edili provinciali della Campania, oltre 2.000 imprese scomparse dal mercato (e sospettiamo quelle più sane e regolari), un esaurimento degli strumenti di sostegno al reddito, e aggiungiamo la regressione qualitativa del lavoro dal versante della regolarità (aumento del sommerso e del grigio) e della sicurezza, ne fanno testo gli ultimi infortuni mortali a Napoli, al cantiere della Metropolitana Linea 1 e a Pietrarsa, che ha scoperchiato ancor di più il magma del subappalto irregolare e da caporalato vero e proprio", osserva ancora Sannino.

"Questo è il quadro che ci lascia la crisi e l’immobilismo della Regione Campania che dura da quattro anni. Questa è la verità. La Regione è stata ferma e poi all'improvviso si è voluto dare una smossa. Con un settore al limite dello stremo, cui viene, ancora una volta, raccontato un altro film. Il primato di cui parla il Presidente è nel campo della certificazione, un modo come un altro di mettere a posto formalmente le carte, forse per non perdere i fondi (tema non ancora asseverato), che non si traduce, questo è il punto, in cantieri aperti e in lavoro disponibile oggi", aggiunge il dirigente sindacale.

"Dei grandi progetti, solo la linea 1 è operativa e di 'Europa Più' solo pochi cantieri fin ad oggi. Il tutto, verrà rimandato nella prossima programmazione 2014-2020, con la beffa di utilizzare solo allora i fondi che si sarebbero potuti e dovuti utilizzare oggi. Non ci sembra una cosa di cui vantarsi. Ma si sa, si avvicina la campagna elettorale!", conclude Sannino.