È ancora sciopero per i lavoratori di Ericsson che lottano contro i 226 esuberi annunciati a maggio dal colosso svedese. A incrociare le braccia oggi, 14 luglio, sono i 60 dipendenti di Ericsson Solution e Service. Nel corso dello stop si svolge anche un presidio a Roma, con inizio alle ore 10.30, davanti alla sede del ministero del Lavoro in occasione del tavolo tra le parti sociali. 

"L’azienda non è in crisi e non si capiscono le vere ragioni degli esuberi – spiega Giuliana Mesina, segretaria nazionale della Filcams Cgil – l’azienda non ha mai presentato dati relativi a una eventuale crisi o anche semplicemente alla contrazione del business, nonostante in più occasioni le organizzazioni sindacali e i rappresentati dei lavoratori abbiano chiesto di conoscere il reale stato delle commesse e del fatturato".

Nei giorni scorsi è anche arrivata una interrogazione parlamentare presentata dai parlamentari del Pd Cesare Damiano, Maria Luisa Gnecchi e Carlo Miccoli, in relazione alla procedura di licenziamento collettivo avviata dal Gruppo Ericsson in Italia, che coinvolge 166 lavoratori nel comparto TLC e 60 nel comparto IT. 

“L’azienda - spiega ancora Mesina - ha teso però a gestire separatamente i due tavoli, e ci dispiace che lo stesso Presidente della Commissione lavoro della Camera non sia stato inizialmente messo al corrente della presenza anche di 60 licenziamenti nel settore IT”. “Tuttavia - conclude - in sintonia con quanto affermato dagli stessi parlamentari, continueremo a ritenere questa operazione, in assoluto e nel suo complesso, un’operazione poco trasparente e non giustificata da alcun stato di crisi”.