“È complessivamente negativo il cosiddetto decreto dignità per la mortificazione subìta dai lavoratori agricoli con l’intervento sui voucher, nonostante alcuni provvedimenti positivi, ad esempio, sui tempi determinati” Lo afferma il segretario generale della Flai Cgil Emilia Romagna Umberto Franciosi.

“Il ripristino il reato di somministrazione fraudolenta di manodopera votato alla Camera – aggiunge – potrebbe essere letto come elemento positivo per contrastare anche gli abusi nel settore degli appalti illeciti. Nel decreto si riconosce giustamente il reato quando si pongono in essere atti per non rispettare leggi o norme contrattuali, introducendo un’ammenda pari a 20 euro per ogni giornata di lavoro in regime di somministrazione fraudolenta”.

“Ma se il testo approdato ora al Senato rimane così e verrà approvato senza modifiche in merito alla somministrazione fraudolenta – spiega –, sarà un palliativo perché il dlgs 8/16 introdotto dal governo Renzi, oltre a depenalizzare la somministrazione irregolare di manodopera ha depenalizzato anche le ammende, che sono una contravvenzione prevista dal codice penale. Quindi, sempre di sanzione amministrativa si tratta, con un massimale di 50.000 euro. Se pagata subito, poi, si riduce a un terzo, cioè a 16.667 euro che, nel caso degli appalti irregolari, sono la sanzione massima che devono pagare insieme committente e appaltatore”.

“Altro che deterrenza – sottolinea Franciosi –. Nel nostro territorio tra le aziende agroalimentari c’è un possibile controllo in media ogni 20 anni, con centinaia di lavoratori somministrati irregolarmente attraverso appalti illeciti. Anche nel caso venissero sanzionati i committenti e gli pseudo-appaltatori, se la caverebbero con un importo che fa il ‘solletico’ se paragonato ai fatturati e ai guadagni milionari che tale sistema può generare. Come abbiamo dimostrato già in altre occasioni, in un appalto illecito è sanzionato maggiormente un singolo lavoratore, per le modalità di corresponsione dello stipendio a cui era sottoposto, rispetto a committente e appaltatore messi insieme. Auspico quindi che s’intervenga anche correggendo quanto è stato depenalizzato con il dlgs 8/16, oltre a introdurre norme che rendano la vita un po' più difficile ai furbetti degli appalti”, conclude la nota.