Il tasso di disoccupazione sale all'11,3% a luglio, con un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a giugno. Lo rileva oggi (31 agosto) l'Istat. Dopo il calo dei mesi scorsi, la stima delle persone in cerca di occupazione a luglio cresce ancora del 2,1% (+61 mila). L'aumento della disoccupazione è attribuibile esclusivamente alla componente femminile e interessa tutte le classi di età, mentre si registra una stabilità tra gli uomini.

L'Istituto di statistica, però, lancia anche l'allarme sulla disoccupazione giovanile, che si attesta al 35,5% (+0,3 punti). L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è infatti pari al 9,5% (cioè poco meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a giugno.

A luglio, tuttavia - fa notare ancora l'Istituto di statistica- la stima degli occupati cresce dello 0,3% rispetto a giugno, con un aumento di 59 mila unità, "confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale". Negli ultimi due mesi il numero di occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità, soglia oltrepassata solo nel 2008, prima dell'inizio della lunga crisi. Il tasso di occupazione sale al 58% (+0,1 punti percentuali). Su base annua gli occupati crescono dell'1,3% (+294 mila).

Il tasso di inattività, invece, scende al 34,4% (-0,3 punti) e tocca il minimo storico. L'Istat non ha mai registrato un valore più basso nelle serie storiche mensili, iniziate a gennaio 2004, e nemmeno in quelle trimestrali, disponibili dal 1977. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a luglio è infatti “in forte calo” (-0,9% su mese, -115 mila persone, e -2,4% su anno, -322 mila persone). Questa tendenza in atto da metà 2013 riguarda in particolare, spiegano dall'Istituto, la fascia degli over 50 come conseguenza anche della stretta sui requisiti per il pensionamento.