"Chiediamo al ministro dell’Istruzione d'intervenire, affinché al più presto venga cancellata dal decreto sulla valutazione la previsione che, di fatto, comporterebbe l’impossibilità per gli alunni con gravi disabilità di conseguire il diploma di licenza media. Sarebbe un atto grave e discriminatorio". Con queste parole Nina Daita, responsabile Politiche della disabilità Cgil nazionale, denuncia quanto contenuto nello “Schema di decreto legislativo recante norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato (384)”, in itinere presso la commissione Cultura della Camera dei Deputati, e recante, all'articolo 12, le nuove regole per la “Valutazione degli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento”.

“Sarebbe assolutamente inaccettabile se un provvedimento del genere venisse approvato. Prevedere che solo attraverso lo svolgimento di prove ‘equipollenti’ a quelle ordinarie l’alunno possa conseguire la licenza e che quelle non equipollenti portino solo a un attestato di credito formativo privo di valore legale, altro non è se non una discriminazione. Non siamo tutti uguali, negare agli alunni disabili la possibilità di arrivare con le proprie forze, la propria fatica e in base alle proprie possibilità, al diploma, e di conseguenza anche alla maturità, configurerebbe una lesione molto grave alla dignità e ai diritti di questi minori, sanciti dalla Costituzione. Chiediamo l'intervento urgente del ministro, affinché venga stralciata dal testo tale orribile previsione, vengano riaffermati i pieni diritti di tutti gli alunni, compresi quelli con disabilità, e si ponga fine allo stato di angoscia vissuto dalle famiglie”, conclude la dirigente sindacale.