“Si è persa un importante occasione per ripristinare un diritto di civiltà e con esso si è negato un principio fondamentale per sancire che per lavorare non si debbano subire ricatti. Si tratta di un importante atto di giustizia non più procrastinabile e non si capisce la ragione per la quale faccia tanta paura a una parte della politica e al sistema delle imprese”. Così la Cgil commenta il mancato via libera alla nuova legge sulle dimissioni in bianco, che oggi doveva ricevere l’ok definitivo da parte del Senato.

Nel nostro Paese, prosegue la nota di corso d'Italia, “non solo le donne sono soggette a questa pratica ricattatoria, ma riguarda tutte le fasce più deboli, i giovani, come gli immigrati. La nuova norma, approvata il mese scorso alla Camera, a differenza del sistema introdotto dalla precedente normativa, prevede un meccanismo di tipo preventivo per contrastare un fenomeno così vergognoso e umiliante, che pagano soprattutto le giovani donne”, conclude la Cgil.