Dieci giorni di sciopero, da giovedì 13 a lunedì 24 aprile, degli addetti portuali di Gioia Tauro sono stati indetti dai sindacati per protestare contro i 400 licenziamenti (381 operai, 19 impiegati) annunciati dalla Mct, la società che gestisce il terminal container dello scalo. “Una misura – commenta il segretario generale Filt Cgil Calabria Nino Costantino – i cui effetti sarebbero drammatici sui lavoratori, sulle famiglie e sull'economia della Piana di Gioia Tauro e dell'intera regione”.

Il segretario Filt Costantino denuncia “l’atteggiamento, l’arroganza e l’incoerenza” della Mct, chiedendo al governo nazionale “non parole ma fatti concreti: è uno sciopero che parla all'Italia per dire che il porto di Gioia Tauro è risorsa nazionale, che non ci sono solo Genova e Trieste”. Per il segretario regionale della Filt “le parole ormai non bastano più: il bacino di carenaggio, il gateway ferroviario, la Zona economica speciale sono ancora in alto mare. Risorse importanti per il rilancio portuale e la dovuta prospettiva del ricollocamento degli eventuali esuberi”. Sollecita la Regione, infine, ad “alzare la testa, dare un segnale, ridestarsi dal torpore, battendosi veramente per la Calabria” e a ottenere “dal presidente Gentiloni una riunione immediata su Gioia con i sindacati e la Mct”.

A sostenere l’iniziativa di mobilitazione messa in campo dalle federazioni ci sono anche le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil. “L’atteggiamento dell’azienda è incomprensibile intanto nei metodi, perché cerca di interpretare in maniera inadeguata quanto la legge prevede sull’esame congiunto” scrivono i segretari Angelo Sposato, Paolo Tramonti e Santo Biondo: “Ma la presa di posizione dell’azienda appare fuori luogo e incomprensibile anche nei modi, soprattutto rispetto a quello che il sindacato e i lavoratori hanno dato prova di mettere in atto in termini di sviluppo e produttività aziendale”.


Anche Cgil, Cisl e Uil della Calabria stigmatizzano “l’atteggiamento del governo che, con il suo disimpegno, sta costellando di incertezze quel percorso di protezione e di rilancio dello scalo che era stato sottoscritto lo scorso anno a Palazzo Chigi”.
E accusano la Regione di mostrarsi “incapace di rispondere alle esigenze di rilancio della struttura portuale: il presidente e la sua giunta rendono nuovamente palese la loro inadeguatezza nel rispettare quello che era uno dei punti cardine del proprio programma elettorale”.