Si è tenuto oggi, presso il ministero dello Sviluppo Economico, il preannunciato incontro sulla crisi del termoelettrico, presenti le imprese e le associazioni di categoria, i sindacati Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil.
In apertura dell'incontro, il viceministro Claudio De Vincenti ha reso nota una ricerca, commissionata dallo stesso ministero, che – in estrema sintesi – ha tratteggiato per l'intero settore un futuro non certo idilliaco, i cui margini ormai non risultano essere sufficienti a coprire né i costi fissi, né tantomeno la remunerazione del capitale investito.

I sindacati, "oltre a ribadire la drammaticità della situazione (per la generazione sarebbero a rischio chiusura un numero rilevante di impianti)", hanno chiesto "a gran voce un piano per gestire questo  processo di allarme lavoro, avanzando l'idea di una 'cabina di regia', che ponga al centro strumenti di solidarietà e di reimpiego nell'intero settore". Il viceministro De Vincenti, sensibile alle richieste dei sindacati, ha chiesto il contributo delle imprese per comprendere meglio le pesanti ripercussioni e ridisegnare lo scenario per il 2015, che dovrà – sia pure immaginando una riduzione programmata delle capacità – far rinascere il mercato dell'elettricità, oggi in evidente fase di depressione e affanno. È prevista una nuova riunione al ministero per il 20 gennaio prossimo.

Infine, una doccia fredda arriva direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri che ha rinviato la riunione prevista per il pomeriggio sulla vertenza Tirreno Power. Un rinvio che lo stesso De Vincenti ha motivato, non per disinteresse verso la delicata questione, ma perchè la soluzione del problema deve contestualmente scongiurare un possibile 'effetto domino' su altre centrali italiane. Tuttavia, per Filctem, Flaei e Uiltec, "tale rinvio resta allarmante, perchè i tempi della vicenda sono ormai divenuti decisamente stretti. Pertanto, hanno immediatamente richiesto un nuovo urgente incontro per mettere la parola fine a una vicenda, quella della centrale di Vado Ligure, che dura ormai da oltre otto mesi".